Finalmente è primavera! Le giornate si allungano, i fiori iniziano a sbocciare, le giornate si stanno riscaldando e… purtroppo asma e allergie fanno la loro comparsa stagionale.
Il polline è forse il più ovvio colpevole di asma e allergia primaverile. Quando fiori, erbacce, alberi, erba e altre piante iniziano a sbocciare, rilasciano polline nell’aria che, trasportato da vettori quali vento, acqua o insetti, è in grado di percorrere molti chilometri.
Se sei allergico al polline, sai cosa succede dopo: starnutisci, tiri su col naso, chiudi le finestre e resti tappato in casa per un paio di mesi.
Le reazioni allergiche possono causare sintomi al naso, ai polmoni, alla gola, ai seni paranasali, alle orecchie, al rivestimento dello stomaco o sulla pelle. Le allergie possono anche scatenare sintomi di asma, rendendo più difficile respirare. E il polline non è l’unico fattore scatenante dell’allergia e dell’asma primaverile. Anche l’inquinamento atmosferico e le variazioni di temperatura possono peggiorare i sintomi.
Il sistema immunitario
A “difenderci” dall’attacco di pollini e altri allergeni è il nostro sistema immunitario.
Il sistema immunitario è una complessa rete integrata di mediatori chimici e cellulari, di strutture e processi biologici, per difendere l’organismo da qualsiasi forma di insulto chimico, traumatico o infettivo.
Il sistema immunitario è in grado di rilevare un’ampia varietà di agenti patogeni (ANTIGENI), batteri, parassiti, funghi e virus ma anche cellule infettate da cellule tumorali e distinguerli dal tessuto sano dell’organismo attraverso l’attivazione di cellule specifiche (ANTICORPI), e molecole circolanti che lavorano insieme per riconoscere ed eliminare gli agenti estranei all’organismo.
Cos’è un’allergia
L’allergia è la risposta anomala del sistema di difesa immunitario in seguito al contatto con sostanze estranee all’organismo e normalmente innocue (allergeni).
Può comparire ad ogni età ed è influenzata dalla predisposizione genetica.
Si manifesta in seguito a tre differenti modalità di contatto con l’allergene:
- inalazione (pollini, polveri, forfore)
- ingestione (alimenti o farmaci)
- inoculazione (punture d’insetto o farmaci)
La diagnosi
Se sospetti di soffrire di allergia al polline, occorre innanzitutto consultare il proprio medico ed eseguire dei test.
Il primo approccio sarà probabilmente di tipo obiettivo: il medico valuta i sintomi e indaga sulla storia clinica e la familiarità con le reazioni allergiche.
Si procede quindi ad effettuare dei test, ad esempio:
Durante il PRICK TEST si pone a contatto con la cute una goccia di estratto dell’allergene pollinico e successivamente si punge la zona con un apposito ago. Nel caso la persona sia allergica ai pollini, si osserva la comparsa di un caratteristico pomfo, circondato da un’area di rossore. Lo specialista valuta quindi l’intensità della reazione. E’ opportuno effettuare questo test in un periodo in cui non si è affetti da sintomi allergici e/o non si prendono farmaci.
Altri test prevedono un prelievo di sangue con conseguente analisi della quantità di anticorpi IgE totali (PRIST test) o IgE specifici verso una particolare sostanza (RAST test).
Sarà il medico a suggerire il tipo di test da effettuare così come a valutarne i risultati e prescrivere una terapia.
E’ importante, quale sia la terapia, seguire attentamente le prescrizioni e i tempi, in modo da non farsi cogliere impreparati dalle prime calde giornate di fioritura.
Effettuare i test è importante anche per capire a quale tipo di polline – o a quali sostanze – si è allergici. In base al calendario annuale delle fioriture sapremo quindi quali sono i periodi più a rischio.
Ecco alcuni esempi indicativi di periodo di pollinazione:
- Pioppo – da marzo a settembre
- Granturco – da luglio a settembre
- Parietaria – da febbraio a ottobre
- Eucalipto – da aprile a giugno
- Betulla – da gennaio a maggio
…e così via.
I periodi di pollinazione variano di anno in anno in base al clima invernale e primaverile e variano al variare della latitudine E’ possibile consultare online il calendario pollinico della tua regione.
Ecco come esempio quello della Regione Marche:
I tipi di reazione allergica
Dal più blando al più grave, le reazioni allergiche, quale sia la loro origine, sono suddivise in quattro fasce.
GRADO I°
- Orticaria Generalizzata
GRADO II°
- Orticaria Generalizzata – Angioedema – Rinocongiuntivite
- Sintomatologia Addominale (nausea, vomito, diarrea)
GRADO III°
- Orticaria Generalizzata – Angioedema – Rinocongiuntivite
- Sintomatologia Addominale (nausea, vomito, diarrea)
- Sintomatologia Respiratoria – Edema della Glottide (dispnea, stridore laringeo, disfonia, disfagia)
GRADO IV° – SHOCK ANAFILATTICO
- calo pressorio, cianosi, incontinenza sfinterica, perdita di conoscenza)
- Arresto respiratorio – Arresto cardiaco. Exitus.
Cosa fare?
Oltre a seguire scrupolosamente le indicazioni del medico, ecco alcune precauzioni per tenere sotto controllo la quantità di polline dentro casa e alcuni suggerimenti su come comportarci quando usciamo.
Controlla quotidianamente i livelli di polline nella tua zona. Esistono diversi servizi che offrono queste informazioni in tempo reale; ecco ad esempio ilmeteo.it
Inoltre, segui questi suggerimenti per controllare il polline in casa ed evitare di portarlo in casa quando trascorri del tempo all’aperto:
- Tieni le finestre chiuse quando sei in casa.
- Utilizza l’aria condizionata, possibilmente con un filtro per l’asma e le allergie.
- Togliti le scarpe prima di entrare in casa.
- Fai una doccia e lava i capelli prima di andare a letto.
- Cambia e lava i vestiti dopo essere stato all’aperto.
- Asciugare il bucato in un’asciugatrice o su uno stendibiancheria interno, non su un filo esterna.
- Pulisci il polline dagli animali domestici con un asciugamano prima che entrino in casa, ed in generale evita che il cane o gatto di casa salga sul letto e sul divano.
- Lava la biancheria da letto spesso.
- Usa un risciacquo nasale per scovare il polline inalato dal naso.
- Evita di entrare in contatto con altre sostanze (o cibi) potenzialmente allergenici, anche se in passato non ti hanno dato fastidio.
- Presta attenzione anche alle piante di casa; non solo per la loro pollinazione, ma per l’eventuale produzione di muffe o fughi che possono veicolare spore nell’aria che respiriamo
Per ridurre l’esposizione al polline quando sei all’aperto:
- Cerca di evitare le ore centrali della giornata, meglio uscire di prima mattina o in tarda serata, orari in cui la concentrazione di polline è minore.
- Anche le giornate ventose possono procurare più fastidio di altre. Se possibile, evitale. Le giornate di temporale sono “ottime” per ripulire l’aria dai pollini, ma attenzione alle giornate successive, in cui l’alta umidità aumenta la concentrazione di pollini.
- Quando fuori casa, indossa occhiali da sole e una copertura per capelli, come un cappello, quando sei fuori.
- Se lavori in giardino o tagli l’erba, indossa una maschera, guanti e occhiali da sole/maschera classificati N95.
- Mentre sei in macchina, tieni i finestrini chiusi e imposta il condizionatore d’aria sull’impostazione “aria di ricircolo”.
Un’ultima raccomandazione: anche se non soffri di allergia, tieni sempre nella cassetta del Primo Soccorso di casa degli antistaminici e una “penna” di adrenalina predosata. In caso di anafilassi (situazione che porta a rischio di vita e che quindi richiede un intervento immediato!) basta seguire le facili istruzioni della penna per somministrare adrenalina e allertare immediatamente il 112/118.